La comparazione europea basata sui dati dell’Autorità bancaria europea (ABE) evidenzia che nel terzo trimestre 2017 la quota di prestiti deteriorati – che considera una classificazione armonizzata dei Non-performing loans (NPL) – in Italia è dell’11,8% a fronte di una media UE del 4,2% e superiore al 4,8% della Spagna, al 3,2% della Francia e al 2,1% della Germania. La quota di prestiti deteriorati delle banche italiane è in sensibile calo: era al 15,3% a fine 2016. Nell’ultima analisi svolta dall’Ufficio Studi di Confartigianato sul mercato del credito alle imprese si evidenzia che per le piccole imprese la quota di crediti deteriorati è del 25,5% e risulta inferiore di 2,2 punti percentuali rispetto al 27,7% della media delle imprese. A livello regionale in sette regioni risulta deteriorato oltre un terzo dei crediti: Molise (42,4%), Calabria (41,1%), Sardegna (41,0%), Campania (39,2%), Sicilia (39,1%), Basilicata (36,5%) e Puglia (34,2%). Nel dettaglio si osserva che in quindici regioni le piccole imprese mostrano una quota di crediti deteriorati inferiore a quella media delle imprese e nel dettaglio si tratta di: Molise (-8,4 punti percentuali), Liguria (-8,0 punti p.), Emilia–Romagna (-4,5 punti p.), Sardegna (-4,4 punti p.), Campania (-4,1 punti p.), Marche (-3,5 punti p.), Veneto (-3,2 punti p.), Basilicata e Lazio (-2,5 punti p.), Toscana (-2,3 punti p.), Puglia (-2,1 punti p.)
Condividi questa notizia